2 sentenze: Tar della Lombardia e Consiglio di Stato

Il Tar Lombardia con la sentenza 2411 del 17 novembre 2015 sancisce che i Comuni possono regolamentare le distanze del gioco d’azzardo dai luoghi sensibili

SALE GIOCHI: I Comuni, nell’ambito delle competenze urbanistiche ed edilizie loro affidate dalle singole Regioni, possono legittimamente intervenire in materia di distanza dai luoghi sensibili delle attività di gioco e scommesse, al fine di garantire lo sviluppo dell’ordinata e “salubre” convivenza della comunità di riferimento, solo in caso di specifiche problematiche emerse sul territorio comunale o in assenza di normativa nazionale e/o regionale che disciplini specificamente il fenomeno de quo.

 

Il Consiglio di Stato sancisce che si possono regolamentare le distanze del gioco d’azzardo dai luoghi sensibili e la necessità della SCIA per le VLT

La sentenza n.4593 del 21 settembre 2015 Consiglio di Stato, rileva l’importanza della disciplina delle distanze, che è tesa a regolamentare il fenomeno delle conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché dell’impatto sul territorio dell’afflusso a detti giochi degli utenti. Si tratta, in definitiva, di disposizioni che non incidono direttamente sulla individuazione e sulla installazione dei giochi leciti, ma su fattori (quali la prossimità a determinati luoghi e la pubblicità) che potrebbero, da un canto, indurre al gioco un pubblico costituito da soggetti psicologicamente più vulnerabili od immaturi e, quindi, maggiormente esposti alla capacità suggestiva dell’illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite e facili guadagni e, dall’altro, influire sulla viabilità e sull’inquinamento acustico delle aree interessate (cfr. Cons. St., Sez. VI, 11 settembre 2013, n. 4498) e sancisce la necessità della Scia per le cosiddette VLT, cioè le sale per video lotterie sinora assoggettate alla licenza in base all’art. 88 del Tulps dalla Questura: anche queste ora necessitano della Scia presentata al Comune poiché quest’ultima attiene a presupposti e requisiti diversi, come la verifica della conformità urbanistico-edilizia, igienico-sanitaria dei locali e soprattutto della distanza da luoghi sensibili imposta da diverse leggi regionali

 

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