Il 6 ottobre, a Fa’ la cosa giusta! Umbria la prossima edizione della Scuola delle buone pratiche

Sarà all’interno di Fa’ la cosa giusta! Umbria, nei padiglioni di Umbriafiere di Bastia Umbra, che si svolgerà il 6 ottobre, dalle 14.30 alle 17.00, la prossima edizione della Scuola delle buone pratiche.

Il tema è: “Dopo il terremoto sviluppo del territorio basato sulla comunità e sulla bellezza che dà forza per ricostruire legami sociali, edifici ed economia“.

Vogliamo proseguire la riflessione iniziata lo scorso marzo a Milano, quando nella sessione della Scuola delle buone pratiche sono stati trattati i temi della potenza della bellezza che mitiga i drammi, rigenera legami sociali, dà forza all’economia.

Le testimonianze dei relatori hanno mostrato come anche le catastrofi, le sventure e le fragilità possono diventare occasioni per guardare al futuro attraverso prospettive nuove che si fondano sulle radici, sull’identità, sulla bellezza e la cultura, la consapevolezza della storia delle nostre terre.

A Milano era stato affrontato anche il tema della ricostruzione di una comunità dopo ferite profonde come il terremoto, e già si era delineato il desiderio di approfondire l’argomento a Fa’ la cosa giusta! Umbria.

Così, eccoci all’appuntamento al quale invitiamo tutti a partecipare: Sindaci, Amministratori locali, Associazioni, cittadini.

A un anno dal terremoto, c’è consapevolezza diffusa della necessità di una visione generale, di un progetto unitario di ricostruzione, elaborato con le comunità locali. Queste, estremamente provate dal dramma, dai lutti e dalla lunga crisi economico produttiva e occupazionale, devono essere protagoniste della rinascita dei luoghi e dei paesi dove hanno vissuto. Il coinvolgimento degli attori locali, culturali e del volontariato, delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sarà fondamentale per l’identità dei luoghi, e per la loro rinascita.

L’ascolto, la partecipazione, la visione, la concretezza, l’assunzione di responsabilità e una tempistica sostenuta saranno i pilastri della ricostruzione alla quale si affianchi un progetto di sviluppo che orienti la ricostruzione stessa e delinei il futuro delle comunità e dell’economia.

Avremo così un modello per affrontare catastrofi ed emergenze in una ricostruzione orientata al futuro che possa rendere i nostri territori più sicuri, più vivibili, più attivi, più innovativi.

Vogliamo cercare assieme i punti forti di un modello di ricostruzione della comunità locale fondati su una visione unitaria per il futuro:

  • La regia della Regione, il coordinamento con i Comuni e il coinvolgimento dei cittadini
  • Le competenze dei tecnici a supporto delle strategie politiche
  • Una ricostruzione del come era prima, oppure di come può essere per il futuro delle comunità e delle città?
  • Una ricostruzione che guardi all’uso funzionale degli spazi urbani, che preveda linee di sviluppo di un turismo culturale e naturalistico, innovazioni nell’agricoltura, nell’artigianato e nell’industria

Tra qualche giorno il programma definitivo con tutti i relatori, nel mentre hanno assicurato la loro presenza:

Fabio Sbattella, Responsabile dell’Unità di ricerca in Psicologia dell’emergenza e dell’intervento umanitario all’Università Cattolica di Milano

Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica (Macerata)

Andrea Cavallero, Dipartimento di Agronomia Università di Torino che presenterà il ruolo dei Comuni per la costituzione di Associazioni Fondiarie volontarie, utili per rivitalizzare l’agricoltura nei luoghi montani e collinari, rafforzare legami fra proprietari e abitanti, migliorare la qualità della vita, conservare la bellezza del paesaggio rispettando le caratteristiche naturali dei luoghi

 

 

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